L’automobilismo sportivo (e dentro questo grande agglomerato di specialità ci metto il karting) come tutti gli sport, ha i suoi luoghi definiti dove poterlo praticare. La pista, nelle sue possibili varie configurazioni e la strada, quando parliamo di rally e gare in salita. In questa puntata del podcast di Motorsport Republic+ vogliamo concentrarci sugli autodromi, vero e proprio centro sportivo per la specialità dell’automobilismo da corsa, ma anche struttura in grado di contribuire non poco all’economia globale del territorio dove si trova.
L’economia del motorsport è un argomento tutt’altro che trascurabile
Al riguardo l’economia del motorsport ha riflessi e numeri tutt’altro che trascurabili. Ne ho scritto qui proprio per evidenziare come, in Italia, avremmo bisogno di uno scatto in avanti prima di tutto culturale per comunicare con maggiore efficacia l’importanza di questo settore perché molto spesso il successo di un’iniziativa non dipende solo dai soldi investiti, ma proprio dall’impostazione di una giusta, costante comunicazione. Quello che drammaticamente è carente nel nostro Paese.
Autodromi legati alla volontà dei governi
In questa puntata del podcast di Motorsport Republic+ un ospite che ha costruito la sua professionalità occupandosi a tempo pieno, e in giro per il mondo, di autodromi, ci parlerà dell’importanza di questi impianti, ma anche della difficoltà a passare dalla fase progettuale a quella realizzativa. Walter Sciacca è stato amministratore delegato e direttore del circuito di Imola ed è da diversi anni un consulente internazionale proprio per progetti legati alla costruzione di autodromi. Una tipologia di investimento oramai legata alla volontà dei Governi prima di quella dei privati. E’ facile fare esempi di strutture costate decine e decine di milioni di Euro aperte solo per un appuntamento mondiale e poi chiuse per il resto dell’anno.
Costruire, prima degli autodromi, una cultura di motorsport
Walter Sciacca ne individua la causa in una mancanza di cultura generale sul motorsport che, evidentemente, è un processo integrato ben più complesso della stessa costruzione di un impianto. Ma non solo all’estero, perché anche in Italia la definitiva consacrazione di questo sport è ostacolata sia dalle questione economiche, ma anche da barriere culturali e di costume difficili da estirpare. L’autodromo dovrebbe diventare, invece, una struttura fortemente integrata con il territorio e le Università per generare economie dirette ed indirette necessarie per lo sviluppo del settore.
Una puntata che spazia dall’Italia all’Europa, senza troppi peli sulla lingua, che descrive uno scenario di impianti in perdita fissa sostenuti solo dal contributo pubblico che decide di deliberare queste spese per avere una vetrina sul mondo. Passando poi per l’Asia e Oriente vera e propria mecca, del presente e del futuro, per lo sviluppo di circuiti di grandi dimensioni (qui Walter Sciacca ci da dei dati impressionanti al riguardo) e, infine, parlando anche di un automobilismo più raccolto e autoreferenziale fatto di tanti piccoli salotti buoni della passione che sono i resort privati
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Buon ascolto
Tag: Autodromi, economia e sviluppo, marketing e comunicazione.
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